16 febbraio 2008

Ho perso il mio cuore a Piacenza.
Lui si chiama Vittorio. Vittorio dell'omonima Trattoria.
Nonostante fossimo arrivate alle 14.30 passate, mi ha preso sotto la sua possente ala e si è offerto di cucinarmi un buon secondo!
Oh che parlata genuina, oh che squisita cantilena.
"Peccato che il primo ve lo posso mica fèr, ma se volete un secondo non ve lo faccio volentieri: di più!"
Quando ho ordinato una costata di manzo è stato realmente orgoglioso di me: "E' uno spètacolo! L'ho tagliata stamattina dev'essere di un buono..ma di un buono!"
Un piatto vegetariano (con polenta, verdure grigliate e una frittatina fatta sulla piastra) per la signora. "La cottura della costata come la vuoi? Media?"
"Si grazie, più cotta che cruda!"
"Sì, ti faccio io una cosa che va bene...e se poi la vuoi più cotta basta che mi bussi dentro e mi urli "VIIIITTOOORIOOOO!!"...e io te la rimetto su a grigliare...che l'importante per me è che te mangi bene!"
Con gli occhi umidi e una smania nel petto lo ringrazio sincera.
"Non dici di no al vino rosso te nè?"
"...Un quartino grazie!" accetto esterrefatta. Come può leggermi nell'anima quest'omone col grembiulone?!
Va in cucina e dopo 5 minuti ne esce sventolando una fettona di carne cruda: "Và qui che fotografia!!!". Non rispondo ma sbatto solo gli occhietti inebetiti...non me l'aspettavo!
Passa poco che esce di nuovo e intanto che sparecchia inizia un racconto come quelli della buona notte: "Peccato che non vi posso far un primo, che c'avevo un sugo di lepre che era la fine del mondo!"
Sbavicchio.
"E per stasera c'ho su un bel cervo! Che vien qui la squadra del calcetto dopo gli allenamenti...10 kg di cervo se lo mangiano!... -per un attimo ho visto la scena di caccia di Vittorio vestito come Obelix, che lancia frecce nella foresta attorno a Piacenza.... -Però mancherà di cuocerlo ancora per 40 minuti...che io non lo assaggio mica! Lo sento dall'odore quand'è ch'è pronto!"
Senz'altro ha notato il mio sguardo perso tra gli effluvi del salmì. "Te ti piace la selvaggina?"
"A me piace tutto!" ammetto entusiasta.
Torna in cucina domandandomi ma sapendo già la risposta: "Patatine per contorno."
Io nel frattempo mi domandavo perchè le mie anime gemelle sono sempre così lontane, non tanto nello spazio quanto nel tempo.
Eccolo che arriva, elegante come una damigella d'onore che invece delle fedi nuziali, regge una bisteccona senza eguali.
O almeno credo, perchè la bisteccona senza eguali è sotterrata da un'esagerata montagna di patate fritte! "T'ho portato qualche patatina!!!"
Coi gesti nobili e l'incantata abbondanza il mio còr fè suo. Rapì egli il mio amor, e più che beltade potè la fame!
Intanto che mi infilavo patatine in bocca come fogli in un tritadocumenti, Vittorio mi porta la sua inequivocabile missiva d'amore....un piattino con un assaggino di cervo "Perchè n'ten vaga mia via cun la voglia!".
Meno male che per assaggiarlo non ho dovuto entrare nella squadra di calcetto!
4 bocconcini di cervo in salmì con tutto il sughetto..ho fatto scarpetta con la polenta, da buongustaia.
"Mi adotta?"
Ride: "Ne ho già 2 di figlie!"
"Sì, ma ha anche 10 chili di cervo...una figlia in più, una in meno non se ne accorge neanche!"
Tra l'altro, un'ulteriore cosa commovente è che IO SONO STATA LA PRIMA AD ASSAGGIARE IL CERVO! Sarò una sentimentale, ma l'ho trovato emozionante!
Non approfittiamo del dessert perchè son già le 15.30 abbondanti e lui deve andare con sua moglie a comprare la Stirella nuova, come ci ha raccontato.
Prima di pagare dedico un'applauso a Vittorio e alla sua costata.
E dopo aver pagato 1 piatto vegetariano, quel sogno di bistecca con patate, quarto di vino rosso rubino che andava giù che era un vero piacere, acqua e coca cola 23 euro, glie ne ho dedicato un'altro!

"Posso avere un bigliettino da visita?"
"...Ti faccio lo scontrino... ma poi a cosa ti serve? Te sei già stata qua, no?! T'ho già vista a te!"
No, caro Vittorio; ma forse eravamo insieme in una vita precedente e sono già stata a mangiare da te nei miei sogni!
J'ai perdu mon coeur a Piacenza!

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