24 ottobre 2007

UN AFFARE DI DONNE VS VERA DRAKE

E il pensiero dell'aborto mi riporta ad un film francese: è un circolo vizioso!
Capite perchè non debello l'influenza e la pioggia mi riga l umore?!
Troppi film francesi!!!
Ormai con mestizia esulto senza entusiasmo HUP! HUP! HUPPER!
UN AFFARE DI DONNE (1988) parla di MARIE LATOUR (altra peculiarità dei film francesi è di avere protagonisti con nomignoli ridicoli che suonano come una filastrocca di ciucchi).
LA VERA STORIA DI VERA DRAKE (2004) parla di VERA DRAKE.
Tutt'e due sono abortiste in tempi di miseria e repressioni. La prima in Francia, la seconda in Inghilterra.
La prima sostiene la prostituzione, la seconda offre tè appena ha un attimo libero.
La prima è la giovane e graziosa ISABELLE HUP!HUP!HUPPERT, la seconda ha 50 anni mal portati (commento unanime delle signore dietro di noi al cinema) IMELDA STAUNTON.
La prima è una figura tratta dalla realta': l'ultima donna ghigliottinata in Francia perchè al popolo serviva un esempio.
La seconda ha vinto il LEONE D'ORO alla 61° MOSTRA DI VENEZIA come miglior film.
MARIE non è cattiva, è cinica. Coglie le opportunità della vita, le crea e le strizza per sfamare i suoi bambini. Se lo facesse solo per questo sarebbe un'eroina. Invece no, è antipatica. Abituati al buonismo non la spunta perchè lotta anche per sè, per migliorare la sua vita. Per non arrendersi come la società di allora e l'etica di oggi vorrebbe, ad un marito che non ama. La solidarietà tra vicine è la crosta di una solitudine di donne che non hanno più niente da scalfire.
VERA è la madre perfetta, moglie devota, gioviale e di buon cuore. Aiuta e si preoccupa dei vicini che stanno peggio di lei. Pratica l'aborto non per soldi, ma per aiutare chi non può permettersi l'intervento di un medico.
Nessuna delle due finisce bene!
In VERA DRAKE ci pongono di fronte all'altra faccia della medaglia come fu in MARE DENTRO.
L'aborto può essere giusto? La scelta di morire può essere giusta?
Serve a chi è abbarbicato alla morale cattolica ma non si degna di poggiare i piedi sulla realtà.

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