24 ottobre 2007

L'aborto. Dopo tanti film francesi sono melanconica e depressa.
La febbre ha subìto un mutamento: da 36.4 a 35.7. Sto bevendo una spremuta di arance e limone....anzi, limoni e arancia. Piove. Dei ragazzini mezzi fatti sputano e bestemmiano sotto le mie finestre.
Sono scarmigliata e con le occhiaie così profonde che non tocchi!
Anna Magnani quando ha dormito male male.
Così penso all'aborto. Ma non proprio all'aborto, ma a una similitudine. Penso a quelle storie d'amore che non sbocciano. Quelle che nella tua testa sono vive e odorose di ciliegi in fiore, mentre nella realta' sono state accantonate prima di essere vissute.
Quel platonico che non è, quel fisico che non è. Magari.
Si ha il diritto di piangere e pregare e singhiozzare il nome di un bambino mai nato?
Si ha il diritto di arrovellarsi il cuore e lagrimar le pene di una relazione mai salpata?
Si ha il diritto di grattare i muri con le unghie quando tutto quel limone ti va dritto dritto sulla placca e brucia?!
E' vero che la febbre fa crescere?
...Oh Sara, ne hai 35.7...ma 'ndo vai?!?

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